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Data:

Sabato 31 agosto e Domenica 1 settembre 

Rif. Vajolet 2024 

Dislivello:

1° giorno: + 930 mt. e - 490 mt., durata 4 ore

2° giorno: + 560 mt. e - 1.400 mt., durata 5 ore e 20 minuti 

Ritrovo :

Piazzale Belvedere di Tezze sul Brenta ore 6.20 - Partenza ore 6.30 

Referente:

Luciano Magrin (cel. 338.7689438) 

Il luogo dell’escursione si raggiunge in auto via Vallà, Caerano di San Marco, Sinistra Piave, Busche, Santa Giustina Bellunese (sosta colazione), Ponte Mas, Cencenighe Agordino, Falcade, P.so San Pellegrino, Moena e Pera di Fassa.

1° giorno (partenza dalla stazione a valle prevista per le ore 10.00).

Da Pera di Fassa (m. 1.320) si sale con la seggiovia Vaiolet per due tratte in loc. Pian Pecei (m. 1.810), da dove inizia la vera escursione.
A Pian Pecei si prende il cosiddetto Sent. delle Legende (Troi de la Conties) che, per bosco in contenuta salita in circa 40 minuti, ci porterà alla Conca di Gardeccia (m. 1.947).
Dal Rif. Gardeccia si prende il sv. 546, di fatto ormai strada di accesso ai rifugi sovrastanti, che nel primo tratto attraversa un rado bosco di pini cimbri. Attorniati a dx. dalle pareti del Larsech e a sx. da quelle del Catinaccio, in circa 1 ora raggiungeremo il Rif. Vaiolet (m. 2.247) circondato da una serie di pareti e guglie fra le quali spiccano già le Torri del Vaiolet.
Il rifugio sarà la nostra base per la notte. Da qui noi proseguiremo sul sv. 542. Il sentiero inizia a monte del rifugio staccandosi dall’itinerario 584 e risale il ripido pendio franoso verso il vallone roccioso incassato fra le verticali pareti di Punta Emma a sx. e quelle delle Torri del Vaiolet sulla dx. Giunti alla base di una fascia rocciosa, si rimonta gradatamente il canalone superando alcuni passaggi sui quali è bene prestare attenzione, perché solo in parte, nei punti più impegnativi, sono stati attrezzati con funi metalliche. Un ultimo tratto. fra le ghiaie e i massi, conduce al Rif. Re Alberto (m. 2.606 – 1 ora dal Rif. Vaiolet), posto al margine inferiore del fiabesco catino del Gartl al cospetto delle Torri del Vaiolet (foto 1). Il sentiero prosegue salendo comodamente fra le ghiaie alla base della cresta di Re Laurino e arriva al Passo Santner e al rifugio omonimo (m. 2.734 – altri 20 minuti dal Rif. Re Alberto – foto 2), la cui recente ristrutturazione tanto ha fatto discutere per l’impatto visivo e che ora risulta comunque inserito fra le 12 finaliste del Wood Architecture Prize 2024. Nei pressi del Passo consumeremo il nostro pranzo al sacco.
Successivamente intraprenderemo con tranquillità la discesa al Rif. Vaiolet per lo stesso percorso di salita, facendo la dovuta attenzione data la delicatezza del percorso (1 ora).

Torri del Vajolet e Rif. Re Alberto Rif. P.so Santner
Lago di Antermoia Rif. Antermoia

 

2° giorno (partenza ore 9.00)

Dalla spianata antistante al Rif. Vaiolet (m. 2.247), l'evidente tracciato – sent. sv. 584 - si inoltra lungo la Valle del Vaiolet. Alcuni brevi tornanti selciati immettono nei lunghi piani inclinati della valle dove il percorso si alza gradatamente tra ghiaioni e magri pascoli raggiungendo, con un ultimo pendio più ripido, il Passo Principe, dove sorge l'omonimo rifugio (m. 2.600 – h. 1.10 dal Rif. Vaiolet). La traccia devia ora decisamente verso dx. (SE) e attraversa per un tratto sotto le imponenti pareti del Catinaccio d'Antermoia risalendo poi per uno sconnesso e disagevole tracciato fra ghiaie e massi, giungendo ad una prima sella e, poco sopra, al Passo di Antermoia (m. 2.768 - 30 minuti dal rifugio sottostante).
Lasciata sulla dx. la deviazione del sentiero 583B diretta alla Cima di Laussa, la traccia scende lungo la testata del Valon de Antermoia incontrando il bivio con la Via ferrata del Catinaccio d'Antermoia (sv. 585). Si prosegue calando per i ghiaioni del vallone che si allarga e spiana, fino ad arrivare nella suggestiva conca dove si trova il Lago di Antermoia (foto 3) e l’omonimo rifugio (m. 2.492 - 50 minuti dal passo – foto 4).
Dopo la sosta per il pranzo, proseguiremo per il sent. sv. 580 che risale brevemente per una larga cengia ghiaiosa la panoramica sella del Passo di Dona (m. 2.515) e scende fra ghiaie e massi in loc. Buja de Sent’Antone dove lasciamo a sx. il sentiero 578 diretto al Passo Ciaregole. Al bv. si gira a dx. per la testata della verdeggiante e pastorale Val di Dona che seguiremo fino al vasto terrazzo erboso di Camerloi (m. 1.650 – 45 minuti dal Rif. Antermoia). Li prenderemo a sx. la carrrareccia sv. 577 che scende in leggera pendenza fra ampi pascoli passando per il piccolo Rif. Val di Dona, ricavato da una delle caratteristiche baite dell'alpeggio estivo. Più avanti la pendenza inizia ad aumentare e la forestale entra in una zona boscosa. La discesa su pista in cemento potrebbe diventare pesante per le ginocchia, ma risulta da qualche anno aperto sulla sx. un nuovo sentiero detto del Bus de la Glacia che agevola la discesa e con altri sentieri, sempre su sterrato, permette di raggiungere in circa 2 ore l'abitato di Fontanazzo di Sotto (m. 1.389). Infine altri 5 minuti di strada asfaltata ci permetteranno di raggiungere il parcheggio in loc. Dolciaria Fassana, dove il giorno prima avevamo portato le auto (circa 5 km. dalla stazione a valle delle seggiovia). 

 

Costi:

- 1/2 pensione rif. Vaiolet 80,00 euro, per i soci Cai (portarsi tessera con bollino del 2024) 58,00 euro. Caparra 30,00 euro. Sacco lenzuolo obbligatorio. Camere con 2,4 o 5 posti.

- Seggiovia Pera - Pian Pecei: 11,50 euro

- Per il secondo giorno si consiglia pranzo al Rifugio Antermoia.

Album 2024-25

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